FederCepi Costruzioni: i vincoli al Superbonus 110%

Il 25 febbraio del 2022 il Decreto Legislativo riguardo al Superbonus 110%, secondo quanto affermato da Antonio Lombardi, presidente di FederCepi Costruzioni, “introduce regole confuse, ingiuste, illogiche, incomprensibili e discriminatorie”. Ma facciamo un passo indietro: cos’è successo? Il suo commentato è stato espresso riguardo all’articolo 4 del Decreto Legislativo 13.

I vincoli al Superbonus 110% sono discriminanti 

Stando a quanto dichiarato, il Decreto Legislativo aveva l’obiettivo di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, ma ne è conseguita una polemica. Infatti, l’articolo 4 introduce sostanzialmente l’obbligo di affidarsi a lavori e aziende che adottino i CCNL del settore edile, e dunque che siano sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e datoriali. Per poterne beneficiare, dunque, è imperativo rispondere a tale requisito. Non si è fatto attendere il commento del Presidente di FederCepi Costruzioni. “Si tratta di una norma incomprensibile, che non trova alcun riscontro pratico nella logica e nella realtà”. Oltre a rilasciare un commento, ha inoltrato una richiesta di incontro ad Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Non esiste alcun nesso tra l’adozione di uno specifico contratto e la sicurezza nei cantieri, e ancor meno con il numero di sinistri che ogni anno si registrano. Al Ministro, che si è fatto promotore di questa norma, rammenteremo che sono le imprese a garantire la sicurezza, qualificazione e formazione degli operai, e non il tipo di contratto adottato e applicato”. 

Il fattore sicurezza nei cantieri edili 

Secondo Lombardi, infatti, sono 48 i CCNL depositati al CNEL per il settore edile. “A quali di questi si riferisce il decreto e in base a quali criteri si pensa di introdurre una logica discriminatoria a favore di uno o più di questi contratti” Naturalmente, ha chiesto anche delucidazioni in merito ai dati su cui si potrà effettivamente giudicare il contratto più garante della sicurezza degli operai rispetto a un altro. 

Oltre a rivendicare nell’immediato l’intervento del Governo e del Parlamento per correggere la norma, che comunque “va contro le imprese, gli operai, la ripresa del settore e del Paese, contro chi opera nel rispetto delle regole e contro la Costituzione”, ha voluto sottolineare alcune idee per promuovere una maggiore condizione di sicurezza nei cantieri, un tema estremamente importante al giorno d’oggi. “Per favorire una maggiore condizione di sicurezza nei cantieri, sono necessarie qualificazione delle imprese e formazione degli operai”. Un punto da cui ripartire e che è utile per cercare di far lavorare tutti in sicurezza e senza rischi per la propria vita. “Anziché introdurre incomprensibili discriminazioni nella costituzionalmente garantita libertà di contrattazione collettiva. È il momento di aiutare a operare per i comparti e le attività di impresa generale, liberandole da orpelli, tecnicismi illogici e incomprensibili e procedure

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