Rassegna stampa FederCepi, sicurezza sul lavoro, maggio 2022

Un vero e proprio bollettino di guerra: così si possono definire i numeri delle vittime sul lavoro registrate finora in Italia, che a maggio 2022 hanno superato ormai le 200 unità. Dati preoccupanti, che gettano le famiglie nel dolore e nello sconforto e che, in più di un’occasione, suscitano anche questa domanda: “Chi risponde per gli incidenti, anche mortali, che avvengono sul posto di lavoro? Il datore di lavoro? O un’altra persona?”

FederCepi Costruzioni, proprio per fare chiarezza su questo punto, ha deciso di citare una sentenza della Cassazione per gettare luce su un argomento per certi versi controverso, ma importante da affrontare, soprattutto se si pensa che, in media, nei primi cinque mesi del 2022 ci sono stati due decessi per incidenti sul lavoro tutti i giorni.

Chi deve rispondere per gli incidenti, anche mortali, avvenuti sul posto di lavoro? Ecco cosa dice la sentenza della Cassazione

L’associazione datoriale, tramite la voce del presidente Antonio Lombardi, ha rivelato che, il coordinatore della sicurezza, e non il datore di lavoro, è sempre responsabile per gli incidenti che possono capitare ai lavoratori, anche quando quest’ultimi mettono in atto una condotta imprudente.

E, ad affermarlo, è una sentenza della Cassazione, emessa nel 2021, quando si è pronunciata sul caso di un lavoratore caduto da un ponteggio durante dei lavori sulla facciata e sul balcone di un edificio.

Il ponteggio, infatti, presentava carenze nella struttura ed era stato anche posizionato in modo errato rispetto alla parete interessata dai lavori.

In quello specifico caso, il coordinatore della sicurezza aveva presentato ricorso presso la Cassazione, sostenendo di aver svolto il suo dovere mediante la predisposizione del piano di sicurezza e di coordinamento e che, al contrario del datore di lavoro, lui non doveva vigilare anche sull’andamento dell’intervento e sulla condotta dei singoli lavoratori.

Il ricorso, ovviamente, è stato respinto dalla Cassazione, che ha inoltre rilevato che l’incidente è avvenuto non per negligenza del datore di lavoro, ma perché i percorsi in sicurezza per la discesa a terra erano lontani dal luogo in cui il lavoratore stava operando.

Sicurezza sul lavoro: quali regole vigono nei cantieri in cui operano più imprese 

Per quanto riguarda i cantieri in cui operano più imprese, anche non in contemporanea, per evitare fraintendimenti e azioni mirate a scaricare le responsabilità sugli altri in caso di incidente o infortunio, il committente deve nominare, prima dell’inizio dei lavori, il coordinatore per la sicurezza.

Questa figura, oltre a vigilare sul corretto svolgimento dei lavori nel cantiere e sul rispetto delle misure di sicurezza da parte dei lavoratori, deve verificare anche che le imprese coinvolte abbiamo applicato, in modo corretto, le disposizioni contenute nel PSC e controllare anche l’idoneità del piano operativo di sicurezza redatto dal datore di lavoro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *